Revolutionrock.it

Oltre ogni confine: il punk proibito

Bizzarro accostare due termini come punk e proibito, eppure è proprio da tale ossimoro che si evince la potenza espressiva di un nuovo movimento: l’Harami Punk (appunto, “punk proibito”).

JAHANAM BTISTANA (= l’inferno attende) è il primo album degli Ikhras (=espressione araba per dire in maniera dura di “chiudere la bocca”) , band di Londra punk islamica che afferma l’identità musulmana attraverso la provocazione più cruda e la distruzione degli stereotipi, derivante da un intelligente gioco e da piccante ironia.

Harami è un termine arabo che può essere tradotto come vietato/proibito/ribelle, rendendo un movimento musicale e culturale dall’enorme influenza su più fronti, ancora più potente. Anarchico, anti-potere, anti-sistema, anti-religione, il punk è l’angelo caduto del rock, il figlio ribelle per eccellenza. Motivo per cui, come spiega nel dettaglio la giornalista Hajar Ouahbi, a primo impatto accostare punk e religione potrebbe sembrare cacofonico. E invece, diventa voce prediletta per superare il fondamentalismo religioso:

Islam e Punk non sono così antitetici come si potrebbe presumere… In questo speciale di “Tracks” abbiamo incontrato esponenti della cultura musulmana per i quali il genere rock anti-sistema per eccellenza e la religione di Maometto condividono un ideale di libertà contro l’oppressione. Siano essi praticanti o meno, questi artisti abbracciano con orgoglio le invocazioni del Corano, miscelandole a discorsi provocatori e libertari.

Dal documentario francese TRACKS – alla scoperta del punk musulmano, 2023.

Nel seguire le interviste ai vari artisti e le parole della giornalista Hajar Ouahbi si palesa anche quanto il punto di vista eurocentrico, i pregiudizi e l’imposizione ferrea della cultura occidentale, rendano quasi assurdo pensare a un genere tanto hard e ribelle abbracciato da musicisti musulmani, praticanti e non.

E invece:

Voice of Baceprot – God, Allow Me (Please) To Play Music (Official Music Video)

Sviluppatosi a partire dal Taqwacore (genere diffusasi dopo l’11 settembre 2001) l’Harami Punk è presto diventato un termine “ombrello” utilizzato per identificare coloro che nel punk rock e soprattutto, nell’hardcore punk, descrivono, utilizzano o fanno riferimento alla religione islamica.

Taqwacore: The Birth of Punk Islam – Trailer – FONTE: Lober Films. [Il Taqwacore è un movimento punk nato negli Stati Uniti che combina elementi della cultura islamica con l’estetica e l’attitudine del punk].

Infatti, il genere da cui l’Harami Punk prende vita nasce proprio come risposta a l‘islamofobia che si diffuse dopo la data simbolo dell’11 settembre di 24 anni fa. Un momento in cui tutti i seguaci dell’Islam subirono pesanti critiche, razzismo, esclusioni, violenze. Solo perché fedeli a un determinato credo, per il mondo (e soprattutto negli Stati Uniti) “islamico” era diventato sinonimo certo di “terrorista”.

E come è spesso accaduto nella storia dell’umanità, reazioni fondamentali a tali esclusioni sono arrivate dal mondo dell’arte. Interessante citare che proprio in quegli anni, a trattare con ironia e sentimento l’argomento fu Mojha Kahf che con la poesia ha agito in maniera simile ai musicisti Taqwacore e, poi, dell’Harami Punk:

No, non sono calva sotto il velo

No, non provengo da quel paese

dove le donne non possono guidare

No, non voglio disertare

sono già americana

ma grazie per l’offerta

cos’altro le occorre sapere

perché possa stipulare un’assicurazione,

aprire un conto in banca,

prenotare un posto in aereo?

Sì, parlo inglese

Sì, porto esplosivi

Si chiamano parole

E se non la smette

con le sue supposizioni,

la faranno saltare in aria.

(Scena del velo #7)

Mohja Kahf, E-mails from Scheherazad, University Press of Florida, 2003

Identità musulmana e critica al potere si palesano con l’impegno del punk in Oriente: una vera e propria ribellione, ma sonora. Come mezzo di espressione molto potente e capace di trascendere barriere culturali e linguistiche, la musica si conferma ancora mezzo essenziale capace di smuovere montagne.

In generale il rapporto dell’Islam con la musica è infatti spinoso (figuriamoci con il punk) eppure, oltre ogni complessità e controversia, l’Harami Punk sta dando possibilità a tante voci finora silenziate, di essere ascoltate.

Alcune interpretazioni della religione islamica considerano la musica proibita (haram), perché immorale e motivo di distrazione dalla preghiera e dalla devozione a Dio, soprattutto la musica che contiene strumenti a corda e percussioni) altre la vedono come una forma di arte e di espressione spirituale, ma il punk – vista la natura ribelle e anticonformista – non è facilmente digeribile dalla comunità islamica a causa di stigma e pregiudizi.

Invece, in Medio Oriente tali testi provocatori e ritmi frenetici sono ormai strumento prediletto per esprimere dissenso politico e promuovere cambiamenti. La critica al sistema cara alla cultura punk ha attratto sempre più giovani musulmani che si sentono oppressi e sono svariate le band underground e auto-prodotte che affrontano temi scottanti (povertà, disoccupazione, corruzione, disuguaglianza di genere, repressione politica).

The Kominas – Layla, dall’album Wild Nights in Guantanamo Bay (2008). The Kominas sono una band punk pakistana, nata negli Stati Uniti. In poco tempo la loro voce è stata ascoltata da molti grazie a testi provocatori e impegnati, con critiche forti al governo e ai gruppi estremisti.

L’Harami punk è dunque un’espressione che sì, racchiude un certo tipo di genere musicale con riferimenti tematici alla religione, ma che può assumere diverse sfumature di significato. L’Harami punk non è solo un “nuovo” genere, ma ribellione, inclusione, reazione a ciò che le lobby vogliono rimanga nella marginalità.

Yemen Blues Feat. Oxmo Puccino – Satisfaction. Yemen Blues è un progetto musicale yemenita che fonde elementi del punk, del blues e della musica tradizionale araba.

Generei musicali e influenze culturali che si connettono mentre immagini di musica punk che sfida le convenzioni e si fa portavoce di istanze sociali e politiche importanti decorano l’incontro tra più universi, in nome di un ritrovato senso di comune umanità.

Haram – ليست ارهابي “Not a Terrorist” – Treeline Stage @Pickathon 2018 S05E05

About Author

Torna in alto