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WILLOW: nepotismo e talento non si escludono a vicenda

WILLOW è un’anticonformista. La sua musica è da sempre in continua evoluzione, esplora diversi generi e ha dimostrato in molteplici occasioni di essere un’artista a 360°. Parliamo di Willow Camille Reign Smith in arte WILLOW, figlia di Will Smith e Jada Pinkett Smith

La sua carriera inizia rapidamente, come accade spesso ai figli delle celebrità, infatti a 9 anni ottiene un disco di platino e firma con Roc Nation proprio mentre la sua canzone Whip My Hair diventa virale. A 10 anni diventa la protagonista del remake cinematografico del musical Annie ma proprio quando la carriera da attrice sembra aver preso piede, lei la rifiuta: abbandona Annie e inizia a pubblicare musica. Da quel momento, Willow ha iniziato una profonda ricerca identitaria, esplorando il soul R&B, il dream-pop sfocato, il folk e il rock fino ad atterrare su un pianeta sonoro più psichedelico ed etereo. La voce e la scrittura di Willow rimangono però inconfondibili, qualsiasi sia il letto musicale che la culla. La sua enorme maturità artistica è facilmente individuabile dai primi lavori, la versatilità della sua voce – liquida, potente e profondamente sofferente – ipnotizza l’ascoltatore e lo guida in un viaggio poco terrestre.

Nel 2015 esce Ardipithecus, un album che prende il nome da un genere estinto di primati. Questo disco colloca l’artista in una dimensione R&B/pop molto caratteristica che si abbina perfettamente al taglio di capelli rasato e ai suoi outfit asimmetrici. La voce è allenata ma naturale, i testi sono mistici, astratti ed emerge il desiderio di esprimere la propria personale visione del mondo mentre la produzione passa in secondo piano. 

Nel 2017 Willow pubblica il suo secondo album dal titolo The 1st. Il sound scelto è indubbiamente più acustico e organico rispetto ai lavori precedenti. Il messaggio lanciato è chiaro: la giovane artista non è interessata a diventare una popstar ma mostra un chiaro desiderio di evoluzione artistica. Ogni canzone scava più a fondo in questo nuovo sound grezzo che sembra cucito a pennello sul suo songwriting intimo e riflessivo. La scrittura è abile e gli accenni folk introspettivi, i riff di chitarra e le profonde immagini esoteriche evocano Erykah Badu, Tracy Chapman ma anche Alanis Morissette.

I come from a cluster of super bright stars and probably to him it feels scary to reach that far

WILLOW (2019) è un album più caldo, che esplora la personalità della musicista in quanto giovane donna, artista e overthinker. I brani si destreggiano tra i pensieri più contorti ma mantengono una cornice di appariscente bellezza, così colma di densità artistica da far sembrare bella anche la parte più dolorosa della propria mente. L’amore è descritto in in senso filosofico e cerca un significato più profondo ignorando tutto ciò che è in superficie. 

Nel 2020 nasce THE ANXIETY un duo formato da Willow Smith e Tyler Cole che dà vita all’omonimo album. Il disco viene scritto dopo una particolare esperienza: i due artisti affittano uno spazio al Museum of Contemporary Art di Los Angeles e decidono di chiudersi in una scatola per 24h per provare gli otto stadi dell’ansia. Il risultato è una raccolta di 10 canzoni nude, arrabbiate, in cerca di pace e indubbiamente rock. Meet Me At Our Spot è un brano contenuto all’interno di THE ANXIETY che diventa virale su TikTok e viene subito apprezzato. 

lately I feel EVERYTHING (2021) è il quarto disco da solista di Willow e prende una direzione diversa rispetto ai precedenti. Il passaggio ai power chord e ai riff stonati potrebbe aver destabilizzato qualche fan ma sembra essere una naturale evoluzione del progetto. La grinta diventa ancora più impetuosa con l’album <COPINGMECHANISM> (2022), dove pare che in Willow non ci sia la paura di risultare troppo infuriata o vendicativa. Usufruendo di urla, voci screamo e frenetici stacchi di chitarra la giovane artista sfoga il suo risentimento per la fine di una relazione.

Il 3 maggio 2024 è uscito empathogen, il sesto album di Willow. Il genere cambia nuovamente: il viaggio rock si conclude e l’artista approda su una nuova isola armonica. L’album incapsula l’energia empatica con una semplicità unica, caratterizzata da tocchi croccanti di strumenti stratificati che seguono la voce malleabile della cantante. I testi incitano l’ascoltatore a scappare dai fronzoli del consumismo moderno mentre i ritmi sincopati e la scrittura accattivante formano un’eclissi solare che riempie lo sfondo.

Ancora una volta la genuinità e la sincera sintonia con l’arte di Willow Smith sboccia e non passa inosservata.

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