Kneecap in Tour 2025/2026. Il Rap, le dichiarazioni e il merchandising della band, hanno suscitato l’ira di politici e commentatori internazionali dal giorno zero. Mo Chara, Móglaí Bap e DJ Próvaí si sono costruiti una notorietà che non si vedeva nella musica irlandese da molti anni, forse mai. La satira presente nei loro testi espliciti e socialmente impegnati ha portato live e online una voce che sputa fuoco dalle aree svantaggiate dell’Irlanda del Nord ma che chiede di cessarlo, il fuoco, nel territorio Palestinese. Questo ci basta per capire di che pasta è fatto il trio di Belfast. La loro ascesa non può essere fermata, con tour sold out negli Stati Uniti e nel Regno Unito e progetti in corso sempre presenti, sono la testimonianza di una possibilità ancora oggi, viva e attiva, di toccare con mano l’Underground a 360 gradi.

Il membro dei Kneecap, Mo Chara, ha infatti indossato una kefiah, durante l’esibizione della band il 18 aprile 2025 al Coachella in California, uno dei festival musicali annuali più famosi al mondo. Al termine della loro esibizione, che non è stata trasmessa in streaming sulla pagina YouTube ufficiale del festival, i Kneecap hanno proiettato tre schermate di testo. Il primo messaggio parlava di genocidio, il secondo del governo degli USA, e il terzo era un grido di liberazione per il popolo Palestinese.
Non molto tempo fa gli irlandesi venivano perseguitati dagli inglesi, ma non siamo mai stati bombardati dal cielo senza avere una via d’uscita.
L’energia caotica e l’irriverenza che li hanno rapidamente contraddistinti, hanno portato anche alla censura di CEARTA (in irlandese “Diritti”) da parte della stazione radio RTÉ Raidió na Gaeltachta nel 2017. In fondo, i Kneecap sono dei narratori. Pur mantenendo spesso separate sceneggiatura e storytelling musicale, il trio esprime il desiderio di creare un mondo che racconti qualcosa di tangibile e il risultato è palpabile attraverso Fine Art, album iconico del gruppo, ambientato interamente in The Rutz, un pub irlandese immaginario, ideato interamente per il progetto.

Con DJ Próvaí alle basi, le due voci frontali protestano costantemente nei microfoni e sulle piattaforme, non per provocare, ma per celebrare e amplificare realtà spesso invisibili, rimanendo se stessi senza scuse. Un’onda di suono tra Tech House, frammenti di Folk, beat post Dubstep ma soprattutto le rime e i versi che abbracciano costantemente il Rap, l’HipHop e lo spirito del Punk, fanno parte del paesaggio con cui pervadono gli stage dei locali e dei festival in un ritmato dialogo bilingue, inglese e gaelico. AMACH ANOCHT contiene campionamenti di un pezzo di storia: Gett Off di Prince e The New Power Generation. Ricorda pezzi come Step Into A Word dei primissimi KRS – One o Rebel Without A Pause di Public Enemy. Ma cos’hanno di speciale? Perchè ad oggi suona ancora così fresca una base del genere mischiata ai video sicuramente in high definition rispetto al passato del Rap e del Funky degli anni 90?
A fare la differenza è l’autenticità. Come nelle relazioni, anche nella musica, quella non ha bisogno di grandi domande: si riconosce. Al pari di video più recenti come SICK IN THE HEAD o BETTER WAY TO LIVE con la collaborazione di Grian Chatten (frontman dei Fontaines DC), lo stesso sapore e gli stessi scenari si possono percepire nel trailer ufficiale del film Kneecap. Se l’intendo era quello di arrivare a tutti/e, ci sono riusciti, la piattaforma su cui è stato lanciato nel web entrando dritto nelle abitazioni della gente è Netflix. La trama è una versione autobiografica e volutamente drammatizzata della loro storia. Con regia di Rich Peppiatt, scrittore inglese che ha incrociato il gruppo proprio a Belfast in un pub, il lungometraggio ha vinto un premio ai BAFTA, ottenuto due candidature agli European Film Awards e una candidatura a Critics Choice Award, ed è stato premiato anche al Sundance Film Festival dove lo stesso Peppiat in un’intervista rilasciata proprio durante la premiazione, ha dichiarato senza vergogna:
Mi ci sono voluti tre o quattro mesi prima di ricevere finalmente una risposta a un’email.
Si accordarono per incontrarmi per un paio di pinte di Guinness. Salimmo, e quel paio di pinte si trasformarono in circa dieci, e di nuovo a casa loro…Una gran serata. Quando uscii all’alba la mattina dopo, stavamo girando un film.
A ripensarci ora, inizialmente erano un po’ scettici. Quando qualcuno ti contatta e ti dice di voler fare un film su di te, lo prendi con le pinze. Ho detto loro: “Guardate, lo farò accadere con le buone o con le cattive”. Sono contento di essere riuscito a mantenere la parola data.

Al Box Office Usa il film ha incassato nelle prime sei settimane di programmazione 1,1 milioni di dollari e 492 mila dollari nel primo weekend. Niente male. A colpire però, rimangono l‘umiltà e la trasparenza con cui la band chiarisce , ospite in programmi televisivi come il Late Late Show, di avere più cose in comune con i sindacalisti della classe operaia che con una persona ricca in possesso dello stesso passaporto di Dublino. Il conduttore del talk show televisivo più popolare d’Irlanda, Patrick Kielty, li presentò come un gruppo capace di «fare esplodere il ritmo, scompigliando le piume», supportando la loro presa di posizione riguardo ciò che sta accadendo in Medio Oriente, definendolo orribile e inimicandosi a sua volta una fetta di ascoltatori.

Non è un caso che Kneecap prenda il nome da un metodo di punizione usato dai paramilitari durante i decenni di violenza politica in Irlanda, noti come Troubles. Hanno voluto sin da subito creare un un dialogo che ridefinisca il rapporto tra le comunità nella Belfast “post-conflitto”, e lo spiegano in poche righe in un’intervista rilasciata su Bomb, così:
“Essendo cresciuti dopo il cessate il fuoco del 1994, abbiamo avuto un privilegio che molti non hanno avuto. Il paese è stato avvolto da una grande serietà per tanto tempo. Molte persone sono ancora traumatizzate. Non si poteva parlare di queste cose, ma oggi viviamo in un’epoca in cui tutti si rendono conto che l’umorismo guarisce. Ora, grazie al privilegio di non avere soldati per strada, possiamo davvero creare un legame grazie alla musica. È qualcosa di importante per le giovani generazioni. ”
Il Tour 2025/2026 pare l’occasione giusta per aggregarsi ancora una volta. Le date sono già online e i biglietti disponibili su Songkick si possono acquistare. Partendo dall’Inghilterra, passando per Canada, Stati Uniti e attraversando la geografia del nord e del centro Europa, finiranno in ultimo a Dublino, in Irlanda, giocando in casa. Sù le mani e la testa per i Kneecap.
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