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Neffa è davvero tornato?

Alcuni dicono che sia tornato, altri pensano sarebbe stato meglio rimanere l’icona di anni fa senza segnare il proprio percorso con nuove uscite poco soddisfacenti. Che siano critiche positive o negative, opinioni del pubblico o di chi è parte del settore non c’è dubbio: Canerandagio – Parte 1 sta facendo parlare; ma la vera domanda è: sta facendo sentire

Giovanni Pellino (in arte Neffa)

Il nuovo album di Neffa – uscito lo scorso 18 aprile – segna un ritorno al rap per l’artista, dopo un significativo momento di distacco dal genere. Neffa difatti negli ultimi anni si è dedicato al soul, R&B e al pop. Comunque vicino al suo mezzo espressivo prediletto (la musica) l’artista sembrava essersi allontanato dalle sonorità che lo hanno reso figura centrale della storia del rap italiano, almeno finora. 

Seppure chiara un’evoluzione stilistica dettata dall’ovvio scorrere di diversi anni e dalle contaminazioni della vita passata, il nuovo album di Neffa (primo capitolo di un progetto diviso in due parti) ricorda la firma da egli adottata agli esordi, ma sembra non avere soddisfatto le aspettative dei più (forse troppo elevate?).

Aspettando Il Sole -Neffa (1996)

Palese a questo punto quanto le recensioni del recente album siano contrastanti: se è vero che si può gustare un ritorno alle radici che hanno reso il cantautore uno dei maggiori esponenti del genere, gli anni ’90 sono passati e irripetibili. Giusto guardare indietro, ma bene adattare la propria visione al contemporaneo e, in quanto artisti, spronare alla creazione di un movimento futuro.

L’atmosfera che da sempre contraddistingue i lavori di Neffa è sì, riconoscibile, ma per alcuni sembra quasi mancare una verità profonda, una passione che parta dal senso di ingiustizia, un abbraccio che dal basso elevi gli animi cosicché possano smettere di lottare per raggiungere dimensioni fuori dalla superficie.

Alcuni brani – segnati anche dalle collaborazioni con artisti del momento quali M¥SS KETA o Francesca Michielin – contengono nuovi suoni, distorti e riverberati, rendendo più attuale lo stile di Neffa… ma ce n’era davvero bisogno?

Neffa – Hype (nuoveindagini) (Visual Video) ft. Fabri Fibra, M¥SS KETA (2025)

Comunque i featuring sono numerosi e con artisti già molto affermati (Fabri Fibra, Noyz Narcos, Guè, Izi, Gemitaiz, Franco126, M¥SS KETA, Lucariello, STE); collaborazioni che per alcuni diventano punto di forza, per altri limitazioni di una libertà artistica invece essenziale: per quanto non palese, alla fine l’ultimo lavoro di Neffa appare più attento del dovuto alle mode e alle aspettative del mercato. Inoltre, c’è chi ha lamentato la mancanza di una vera narrazione, in un album che dura nemmeno mezz’ora (ricordiamo comunque la vicina uscita della seconda parte del progetto).

Neffa – Sigarette (2015)

Che Neffa sia tornato al rap è certo, ma il come ancora un po’ offuscato. Sicuramente un ritorno al genere che l’ha reso nome indimenticabile della scena ma un ritorno atipico o meglio, inaspettato. Che forse il non soddisfare le alte aspettative sia in realtà un atto di furba provocazione? O, forse, è troppo presto per dare giudizi sul nuovo percorso del cantautore che dopo l’uscita del 18 aprile non ha fatto altro che mettere ancora più curiosità per la Parte 2. Alla fine, l’importante è sempre e solo ascoltare ed esercitarsi a un ascolto di qualità, dopo il quale ci si può permettere di “dare giudizi” a chi crea.

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