Dal ventre vibrante di South London arriva un suono che non chiede il permesso: sono i Fat Dog. Più che una band, un esperimento sonoro in costante mutazione, pronto a esplodere nei confini fluidi tra punk, elettronica, dance e un pizzico di teatralità da fine del mondo. Un collettivo che vive di eccessi controllati, costruito sull’energia brutale del live e su un’identità che sfugge a qualsiasi definizione.

Nati durante il periodo del lockdown, i Fat Dog sono guidati dal magnetico Joe Love, frontman che sembra uscito da un sogno febbrile tra cowboy e cyborg. La formazione si completa con tastiere impazzite, sax fuori asse, percussioni martellanti e una sezione ritmica che suona come una sirena in un tunnel rave. I loro primi passi sono stati rumorosi — nel senso più letterale del termine. Chi li ha visti dal vivo sa che ogni concerto è un’esperienza a sé stante, un rituale collettivo fatto di pogo, beat e Caos con la lettera maiuscola: un’orgia sensoriale catartica.
Nel 2024 è arrivato il loro primo album, WOOF., pubblicato dall’etichetta Domino. Un debutto che non passa inosservato: ruvido, sperimentale, a tratti disturbante, ma estremamente autentico. Le tracce si muovono tra sound differenti: King of the Slugs è una marcia elettronica distorta e cupa, mentre Running decolla verso un punk techno quasi claustrofobico. C’è chi grida al capolavoro outsider, e chi — come Pitchfork — ne contesta la coerenza emotiva. Ma una cosa è certa: i Fat Dog hanno scosso il pubblico al punto giusto.

La loro vera forza, però, resta il palco. Ogni esibizione live è un esercizio di tensione e liberazione guidato dal “predicatore” spregiudicatissimo Joe Love. La folla, i “Kennel”, come amano definirsi, risponde con una sorta di rito codificato: una festa tribale in un’epoca in cui chiudere gli occhi e lasciarsi andare è un privilegio più unico che raro, che in pochi si concedono.
Per chi non ha ancora avuto questa occasione, il 2025 offre numerose occasioni: i Fat Dog hanno annunciato un tour europeo e britannico che toccherà le principali città, da Norwich a Parigi, da Manchester ad Amsterdam. Per quel che riguarda il nostro paese, ancora non vi sono date confermate, ma è molto probabile che la band londinese deciderà di fare una tappa anche da noi.
In un panorama musicale sempre più “algoritmico”, i Fat Dog rappresentano una felice anomalia. E se il futuro della musica passa per l’imprevedibilità e l’urgenza, allora il loro suono potrebbe essere quello che stavamo aspettando.
Fat Dog- Peace Song: l’ultimo singolo della band britannica.