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Il Punk Hardcore in Italia è vivo: Borgo is Burning

Il Punk Hardcore riempie le stanze della penisola, e anche se non se ne parla tanto quanto si parla delle hit estive, del Pop, della Trap, del Cantautorato e delle Ballad sanremesi, è una scena attiva e continua a battere forte. A dimostrarlo sono eventi come Borgo is Burning Punk Hardcore Festival che a Pavia nella Polisportiva Popolare Pavese, ha visto passare centinaia di persone di tutte le età che necessitano di una scena ben precisa, fatta di sudore e vita. Dodici gruppi Punk, influenzati da contaminazioni e suoni differenti come HC Punk, Noyze, Grindcore, Punk Rock, Deathcore e il Punk Hardcore Old School, hanno occupato lo spazio in Via dei Mille 209, e lo hanno fatto veramente bene. Il Punk Hardcore in Italia è vivo: Borgo is Burning.

LOIA, Borgo is Burning Punk Hardcore Festival 2025, Pavia, foto di Giorgia Gallivanoni

Esiste una correlazione ben precisa che unisce l’Hardcore Punk alle Palestre Popolari. Ha a che vedere con il superamento del culto della performance e del risultato, per garantire l’accessibilità e la partecipazione alle attività ad ogni fascia della popolazione. Se ad assicurare questa cooperazione dal basso non sono più i Centri Sociali, negli ultimi anni dimezzati dagli sgomberi, allora l’etica DIY (Do It Yourself ) in Italia, si fa avanti in altro modo. Nella sua corrente raw, l’Hardcore Punk tocca i nomi di Minor Threat, Henry Rollins e Cro-Mags, dagli USA, con una visione di musicista che aderisce, come segno di protesta al consumismo e all’alienazione di massa, ad uno stile di vita Straight Edge spesso basato sull’attività fisica. Non tutte le HC Band in Italia come all’estero, rimangono in linea con questa condotta. Il focus dei testi e delle sonorità che compongono la cultura però, rimane sempre l’urlo di ribellione nei confronti dello Status Quo di un sistema che non funziona. La rabbia diventa allora uno strumento di libertà verso cause sociali, culturali ed etiche; un grido più che No Future, verso un futuro diverso.

MALABROCCA, concerto Hardcore Punk alla Polisportiva Popolare Pavese, foto di Giorgia Gallivanoni

Il DIY ci regala gruppi come Jilted, dall’Hardcore/Crust Punk Italiano più militante, politicizzato e schierato, che prosegue coerente Nell’Ingiustizia e Nel Silenzio, ed altri come Loia, Bromo, TUNZ, Cranked, The Merda, Nyx, Soviet Order Zero, Malabrocca, Duzax, Ainu. Band indipendenti che dell’autoproduzione hanno fatto il loro punto di forza. Sono passate una dopo l’altra susseguendosi per due giorni al Borgo is Burning scandite da un orologio rosso fuoco che normalmente tiene il tempo del Pugilato e della Pole Dance, nelle stesse sale. In questi spazi, però, sono tantissime le pratiche settimanali in calendario, ed è importante inserire la musica tra quelle che tengono viva la possibilità di continuare a vibrare. I metodi e le subcultures alternative esistono e ci insegnano che di fronte a ostacoli burocratici e società, si può comunque raggiungere l’obbiettivo. A raccontarcelo è la front girl dei TRAUMA HC, gruppo nato tra Milano e Pavia nel 2022 tornato ora sui palchi con una serie di concerti imperdibili in Italia e in Germania ma i cui membri sono parte della scena musicale dagli anni 90′.

TRAUMA HC, Freakout Club di Bologna, 2024, foto di Nico G.

Il Punk Hardcore non è mai morto, ma oggi è tornato a farsi sentire più forte. Nel ritorno ai tour avete notato una differenza all’interno della scena?

‘ Innanzi tutto vale la pena che la scena continui ad esserci anche solo per la disperazione e il suono che porta. Và al di là della tecnica, se non hai emozioni è difficile trasmettere qualcosa. Oggi come ieri c’è un forte bisogno di dare spazio anche alle band appena nate. Non interessano piò solo i circolini per i The Clash, o le vecchie guardie del genere. Le collaborazioni con i giovani che hanno voglia di esprimersi e di buttare fuori la loro roba, è fondamentale. Niente nasce dal niente. Lo spirito continua (cit. ai Negazione) e per farlo continuare serve unione, autenticità, rabbia. ‘

Prima com’era?

‘ Nei primi 2000 c’era tanto HC, molto Metalcore, ma non c’era tutta questa gente che seguiva, anche tutte queste donne che seguivano e chiedevano per iniziare a suonare. Io sono musicista come è musicista un uomo. Se sei musicista sei musicista e basta, non ha genere. La verità è che un sacco di persone si sono rotte i coglioni di essere spettatrici, sento più curiosità da parte delle nuove generazioni. ‘

Sei una delle poche donne all’interno della scena. Sbaglio?

‘ Siamo pochissime. Spesso la componente femminile è quasi zero sul palco. Mi piacerebbe vedere più ragazze, anche giovani, trovare il coraggio di lanciarsi anche solo per necessità di farlo, senza paura del giudizio. La vita è una, se senti che devi fare qualcosa, fallo. Fai finchè puoi. ‘

Lo spirito continua, ultima traccia del primo album Lo Spirito Continua dei Negazione, Hardcore Punk Band Torinese, 1986

Ci sono luoghi in cui l’HC Punk suona meglio?

‘ Sti*** l’acustica. Non ci interessa. E’ la situazione che crea il contesto adatto. La cosa importante è che non ci siano interruzioni, che si possa suonare senza stress e senza pretese che la musica non faccia rumore da parte del vicinato. E’ suono, e si deve sentire. Si vuole sempre più silenzio nelle città, il cambiamento in alcune realtà non viene accettato, non si vuole niente di diverso dal solito.’

E’ un riferimento a Pavia o a molte città del panorama nazionale?

‘ Il fatto che in una città come Pavia sia nata una realtà come quella della Polisportiva Popolare Pavese, è qualcosa di incredibile. Finalmente un luogo che ha spazio per ospitare eventi come questo. Un punto di aggregazione che si distoglie dalla comfort zone di un territorio abituato ai soliti spazi. Che poi tutto questo comfort e relax, sarà davvero sano per la salute? Permette davvero l’evoluzione? ‘

E’ una questione di genere musicale o parli di altro?

‘ Ciò che conta è il bisogno, la mentalità. Il Punk Hardcore non è solo distruzione, altrimenti sarebbe solo No Future. A suonare siamo in tanti e in Italia spesso quando provi a fare qualcosa è difficile. Penso a realtà come Eterotopia a San Giuliano Milanese, ecco, quella è un’altra bellissima realtà che ha sempre fatto attività importanti per la comunità… anche Padova è una città in cui l’HC è vivo e si fanno il mazzo per portare avanti luoghi in cui questo può succedere.’

Riguardo ai vostri testi?

‘ Noi abbiamo fatto del nostro nome il fulcro dei nostri testi. L’ultimo album si chiama Deriva Dal Trauma, e quello prima Tenere Lontano Dalla Portata Dei Bambini. I testi sono importanti, ma non è facile scrivere in Italiano senza risultare scontati. Gruppi come Nerorgasmo, Negazione, Indigesti, Sotto Pressione, lo hanno sempre fatto veramente bene. Devi farti capire da chi ti ascolta. ‘

Povero Illuso, traccia dall’album Deriva dal Trauma dei TRAUMA HC

Ma a sostenere la causa, ricordando che il Punk è anche fatto di libri, Spoken Word, documentazioni e impegno e non solo di cessi chimici, anfibi e spikes, sono Marco Philopat, durante la presentazione di Pirati dei Navigli, e Stefano Giaccone con Marco Pandin, che invece introducono Nel cuore della bestia. Due testi cruciali, che raccontano la storia di un movimento, l’importanza delle alleanze, delle librerie indipendenti e dell’informazione. Philopat parte infatti dalla seconda metà degli anni 80′ a rimarcare quello che si impara dal bisogno di questa arte sociale. Lo fa citando Lawrence Ferlinghetti e la Beat Generation con il testo di Grossa grassa pelosa visione del male e termina ripetendo a più non posso che il Punk Hardcore, come il Punk in tante altre declinazioni, è per chi ha ancora voglia di alzare la testa, combattendo questo male.

BROMO, Borgo is Burning Punk Hardcore Festival 2025, Polisportiva Popolare Pavese, foto di Giorgia Gallivanoni

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