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DEADLETTER: La tensione del Post-Punk Contemporaneo

In foto i DEADLETTER

In un panorama post-punk contemporaneo che troppo spesso si adagia su repliche omaggianti maestri del passato, i DEADLETTER emergono come un contrappunto necessario e disturbante. Nati nello Yorkshire e trasferitisi a Londra, sono l’incarnazione più lucida e brutale di tensione irrisolta e dell’alienazione urbana odierna. Lontani dall’essere un progetto puramente nostalgico, il gruppo pone le proprie radici storiche nel post-punk britannico per riscriverne le regole, traghettandolo in un presente cinico e frammentato.

Il suono dei DEADLETTER è una macchina ritmica che non conosce tregua. Le linee di basso di George Ullyott martellano ossessive, costruendo fondamenta ipnotiche su cui si incastrano le chitarre di James Bates e Will King. La batteria di Tommy Wight, percussiva e incalzante non lascia respiro, così come l’ipnotico sax di Poppy Richler. Il loro è un groove nervoso che rimanda tanto ai Gang of Four quanto alla no wave abrasiva dei Contortions. Eppure, il risultato è qualcosa di sorprendentemente coeso e personale, un minimalismo sonoro che diventa pura espressione emotiva.

Zac Lawrence, frontman e voce narrante, è un un oratore che preferisce declamare piuttosto che cantare, lanciando i suoi monologhi febbrili con un’estrema urgenza. I suoi testi sono fotografie del contemporaneo, incastrati tra osservazioni sociologiche e sarcasmo pungente

Videoclip di Madge’s Declaration

Ogni brano dei DEADLETTER è un manifesto in miniatura. In Madge’s Declaration la denuncia sociale si mescola al nonsense e si traveste da racconto tragicomico; in Hero, invece, si demolisce la figura dell’eroe contemporaneo, vuota icona del culto mediatico, ridotta a maschera grottesca. C’è sempre uno sguardo che scava, che non si accontenta dell’apparenza: una disamina del presente che passa attraverso dettagli apparentemente insignificanti ma che si caricano di un peso specifico devastante.

In studio, DEADLETTER riescono a mantenere la crudezza delle performance dal vivo, ma è sul palco che si trasformano in una creatura completamente diversa. I loro concerti sono intensi, viscerali, spesso carichi di una tensione quasi fisica. Zac Lawrence si muove con naturalezza tra momenti più teatrali e altri più istintivi, coinvolgendo il pubblico in un continuo scambio di sguardi e gesti. La band è compatta e precisa, capace di essere travolgente ma anche ipnotica.

Canzone – Bing – eseguita dal vivo nel 2022

Non si tratta solo di musica: è un’esperienza totale, un’operazione culturale che coinvolge anche l’immagine visiva. Le copertine dei loro singoli e i videoclip hanno uno stile minimalista e cupo, che richiama atmosfere urbane e industriali. C’è coerenza in tutto quello che fanno, senza mai risultare forzati o eccessivi, un’estetica post-industriale che si riflette in ogni scelta, visiva e sonora, un rifiuto netto di qualsiasi edulcorazione.

Con pochi singoli ed EP hanno già dimostrato di avere una visione chiara e un’identità forte. I DEADLETTER si stanno affermando come una delle band più interessanti della scena post-punk britannica contemporanea. Non solo per il suono, ma per come riescono a raccontare il presente con schiettezza e senza giri di parole. Ora si attende l’album d’esordio, che potrebbe davvero consolidare il loro percorso. La sensazione è che non abbiano fretta: seguono il loro ritmo, e finora è quello giusto.

Copertina dell’album Hysterical Stregth

Per maggiori informazioni:
– Store ufficiale DEALETTER: https://deadletter.tmstor.es
– Instagram: https://www.instagram.com/_deadletter

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