Che dire di questo Sanremo 2025? La vittoria di quella che chiamavano Gioventù Bruciata prima Nicholas Ray e poi Mahmood, ha ribaltato le carte in tavola. A finire abbracciati sul podio Olly e Lucio Corsi, classe 2001 e 1993. Due artisti provenienti da scenari diversi, quello di Genova con Tedua come porta bandiera della Drilliguria, e quello di una Maremma che ospita il Bestiario Musicale narrato da Corsi nel 2017. Entrambi territori che si affacciano sul mare della west coast d’Italia e che ha ispirato e spinto i cantanti in gara, a raggiungere l’ascolto Pop del grande pubblico di questa edizione.

Sarebbe potuta finire (o iniziare) in tanti modi quest’avventura del Festival della canzone Italiana 2025, ma forse non ci saremmo mai aspettati che un’underdog come Lucio Corsi, catturasse gli ascolti di un mondo Trap, immerso nel game dello spaccio e nei beat delle oscure drum machine di Atalanta. Invece lui ci riesce, volendo essere un duro con semplicità teatrale e fanciullesca, portando Topo Gigio nell’Ariston durante la Serata delle cover. Un simbolo iconico degli anni 70, che ben si sposa a Sanremo, avendo già fatto le sue comparse in programmi come Zecchino d’Oro, Canzonissima e The Ed Sullivan Show.

Dall’altro lato Olly, senza trucco o scenografie, Il Pescatore col microfono in mano. Proveniente dal Rap, influenzato da Post Malone, Young Thug e Roddy Ricch e in Italia dalla scrittura di Marracash, che decide di portare una Balorda Nostalgia sotto le luci di Sanremo. Dal quartiere Foce dell’ex Repubblica Marinara, dopo aver studiato al Conservatorio Paganini tenendo insieme diversi interessi tra cui il rugby, mostra la seconda faccia della Generazione Z . Quella che non si vergogna del suo lato Emo e vorrebbe, vorrebbe, vorrebbe tornare a quando bastava ridere e piangere con più leggerezza.

Abbiamo quindi due finestre che si affacciano da angolazioni diverse sul mondo della discografia italiana, in questo Sanremo 2025. Lucio Corsi è dichiaratamente un amante del Glam Rock e del Progressive, che nell’intervista rilasciata a Tintoria Podcast nella versione Tintoria Sanremo Edition ci racconta del suo incontro con Iggy Pop a 18 anni e della stima per il cantautorato di Renato Zero, Ivan Graziani e Flavio Giurato. Un artista onirico, dalle esibizioni simili alle fiabe di Gianni Rodari o alle scenografie di Garrone, con quella punta i Walt Disney e Pixar, come la scritta Andy sotto alla suola della scarpa, in citazione a Toy Story.

Olly invece viene dall’ oggi, dal qui ed ora. Sotto shock per l’endorsement di Vasco Rossi dopo la sua vittoria, e nelle vesti di boxeur nel video ufficiale del pezzo che ha portato a casa la settantacinquesima edizione del Festival di Sanremo 2025. Si muove combattendo con il vuoto sul ring, fino all’ultimo round. Se c’è una cosa che unisce però entrambi i finalisti, è proprio la nostalgia balorda trasposta nella Pop Music, e un’umiltà di fondo a livello caratteriale. Non si tratta di una nostalgia del passato, ma di una mancanza nel presente, molto diversa dall’inno di Brunori Sas al terzo posto con l’Albero delle Noci. In loro si sente il desiderio di poter essere nessuno in pace e volerlo però condividere con tutti.