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Ven 06 Settembre, 2024 - 22:09

STHLM Fields: The Hives vs Viagra Boys

Da settimane ormai è in corso un continuo dissing tra i Viagra Boys e The Hives. Questo dissing ha incluso meme, commenti sotto i post l’uno dell’altro e anche video che raccontano una storia intricata fatta di cavalli da corsa e assegni da 10 milioni. Questo continuo “terrorismo mediatico” che le band si sono fatte a vicenda ha raggiunto il suo culmine sul palco dello STHLM Fields, festival svedese nel cuore di Stoccolma.

Arrivata a Stoccolma, a parte il tempo disastroso che mi ha accompagnato durante il festival ma che non sembrava toccare gli svedesi, la città era tappezzata di manifesti “trash” che promuovevano lo scontro tra le due band allo STHLM Fields.

Il festival in sé, anche se non sold out, era comunque pieno di persone. La pioggia non ha scoraggiato nessuno: poncho addosso ed eravamo pronti a iniziare.

I primi a salire sul palco sono I Viagra Boys che prima di salire attivano una kiss cam dove le coppie nella folla erano incoraggiate a scambiarsi un bacio, e una “narc cam”, dove venivano inquadrati possibili “narc” cioè poliziotti in borghese. Il momento è stato reso estremamente divertente grazie anche ai commenti che apparivano dopo ogni inquadratura.

Una volta sul palco, il cantante Sebastian Murphy ha parlato principalmente in svedese, facendo solo qualche commento in inglese. Tra questi, ha tenuto a precisare che non stavano aprendo per gli Hives ma gli stavano “facendo vedere come si fa”. Un live dei Viagra Boys non è un vero live se Murphy non indossa una tuta Adidas e non si toglie la maglietta; infatti, dopo 0.5 secondi ha tolto la felpa nera che indossava, mostrando il suo petto completamente tatuato e rimanendo con solo indosso la sua tuta con tre strisce adidas.

Nonostante fosse un festival, anche se con un solo palco, il live è stato completo, con brani tratti da tutti i loro album e una nuova canzone. Murphy è un animale da palcoscenico che rispecchia perfettamente il tono delle sue canzoni: grintoso, divertente e distruttivo. Si muove sul palco ballando, mostrando il culo e facendo flessioni durante l’iconica “Sports”. Il set è culminato con “Research Chemicals”, prolungata così tanto da sembrare un bis.

Anche se la qualità del live, che è sempre una certezza con i Viagra Boys, fosse alta, mi aspettavo un pubblico più infuocato. Forse perché sono abituata ai concerti in Italia, dove il pubblico tende a urlare sopra il cantante, ma ero convinta che una band di Stoccolma che si esibisce nella propria città, con tutto quell’hype che avevano fomentato online, avrebbe scatenato entusiasmo tra il pubblico. Invece, anche se coinvolto, il pubblico è rimasto piuttosto freddo.

“Saranno svedesi”, mi sono detta.

Errore mio. Quando gli Hives sono saliti sul palco, sembrava avessero messo qualche droga nelle macchine del fumo, sembrava di essere intorno ad altre persone.

Questo era il mio secondo live degli Hives e mi ha confermato che la band sa mettere su uno show che coinvolgerebbe anche il più stoico dei nordici. Pelle Almqvist, il frontman, con i suoi iconici “magheggi” con il microfono, non si ferma un attimo: corre, salta, urla, scende tra la folla e passa il microfono al pubblico. 

Purtroppo ha parlato interamente in svedese ma immagino abbia continuato il dissing verso i Viagra Boys. 

Il loro set è stato impeccabile, con un bis altrettanto incendiario. La folla ballava, cantava e saltava; nonostante la barriera linguistica, tutti percepivamo l’energia del frontman ed un pubblico che mi era sembrato “freddo” adesso emanava una forza ed un’energia che non mi sarei mai aspettata.

STHLM Fields ha portato insieme due ottime band, che si sono accostate bene tra di loro e hanno reso la serata memorabile. Anche se devo dire che gli Hives ne sono usciti vincitori.

L’unica grande delusione è stata che, dopo settimane di dissing continui che mi tenevano incollata al telefono per vedere chi postava cosa, mi aspettavo qualche interazione sul palco tra i due gruppi che purtroppo non c’è stata.

Forse è una differenza culturale, o magari un’ottima trovata di marketing.

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