Formatosi vicino a Derrick May, Juan Atkins, Kevin Saunderson e altrettanti grandi nomi del settore, Stacey Pullen è apprezzato a livello mondiale tanto come DJ quanto come produttore, considerato promotore di un intero approccio sviluppatosi durante la seconda ondata della techno di Detroit.
Considerato uno dei maggiori DJ viventi, Pullen si distingue perché capace di creare atmosfere uniche, con uno stile mai scontato che guarda al passato mentre abbraccia l’innovazione.
Il rapporto del musicista americano con l’universo sonoro ha avuto inizio molto presto: già a nove anni Pullen suonava il flauto nella banda della scuola, per poi avvicinarsi alla batteria – come autodidatta -. Un periodo in cui il futuro DJ e produttore era ispirato anche dal padre, musicista interno alla band anni ’70, Capitals. Anche Stacey Pullen aveva presto iniziato ad assaporare la vita da musicista, suonando come batterista nella band del liceo che frequentava:
Ho sempre avuto a che fare con la musica. Ho iniziato a suonare il flauto quando ero in terza elementare, ho iniziato a frequentare le lezioni a scuola quando la scuola offriva ancora le “arti”. Dal flauto ho iniziato a suonare il tamburo rullante. Sono stato coinvolto nella marching band e cose del genere e ho iniziato a imparare la batteria da quell’aspetto. Poi ho iniziato a fare il DJ con i ragazzi che facevano parte della banda con me. Abbiamo preso la musica dalla band e l’abbiamo portata avanti.
Stacey Pullen per Data Transmission
Intanto nella città natale di Pullen (DetroitI) erano gli anni della Detroit Techno, che stava formando le future leggende dell’elettronica quali Jeff Mills; un modo di fare musica completamente nuovo, in grado di rapire l’animo di Stacey Pullen il quale, a metà anni ’80, iniziava a sperimentare nuovi stili avvicinandosi per la prima volta al giradischi e al mixer. Il futuro DJ comprava dischi e frequentava il mondo dei club da molto giovane (aveva 15 anni), pronto a coglierne l’ispirazione che cercava.
Pullen si stava dunque appassionando alla cosiddetta “musica progressiva” (techno) così chiamata proprio perché rappresentava l’avanguardia, un genere che si allontanava da tutti gli altri. Il primo DJ set ufficiale di Stacey Pullen risale al 1985 e, come ha ricordato egli stesso:
È stato quell’evento a farmi capire quanto fosse difficile fare il DJ. Organizzammo tutto, portammo l’impianto audio, affittammo la sala, ci caricammo, ce ne andammo e tornammo a casa con 20 dollari a testa in tasca. Ma era più che denaro, avere quello sbocco, avere quel potere e far sì che la gente rispondesse alla musica che suonavamo.
Stacey Pullen
La passione di Pullen per la musica è andata in un continuo crescendo tanto che, anche dopo avere iniziato l’università in Tennessee, Pullen sentiva la mancanza – e il richiamo – della scena artistica che lo aveva conquistato a Detroit. Ecco perché ogni fine settimana, il futuro DJ affrontava otto ore di viaggio per tornare nella sua città di origine e immergersi nelle correnti musicali che lì regnavano. Quando Pullen rientrava in Tennessee, egli proponeva la propria selezione musicale arricchita dai viaggi a Detroit suonando in locali quali il Model 500 e il Rythm is Rythm. È nel 1989 che Stacey Pullen acquista una Yamaha RX7 (la sua prima drum machine) e da lì a poco, decide di tornare a Detroit per dedicarsi completamente alla musica.
Ristabilitosi a Detroit, Stacey Pullen frequentava assiduamente il noto Music Institute conoscendo alcuni tra i personaggi principali della scena underground della città. Sotto la guida di Derrick May, Pullen andava agli studi Transmat imparando molti segreti e affinando la sua tecnica, iniziando a creare i suoi primi brani e pronto a ricevere critiche costruttive da parte di May:
È stata una cosa positiva. Mi ha fatto lavorare di più, mi ha fatto capire che non si tratta solo di fare musica. È molto di più: la passione che devi avere, l’innovazione che dobbiamo avere, cosa significa essere un artista.
Stacey Pullen
Nel 1992 l’etichetta sperimentale di Derrick May (Fragile Records) pubblica l’EP Bango, il primo dell’omonimo artista Bango (aka, Stacey Pullen). Una prima pubblicazione che seguiva un’esperienza molto importante a livello formativo per Pullen, il quale aveva appena lavorato su diversi mix – come The Way I Feel About You di Karen White – con Kevin Saunderson. L’anno dopo l’uscita di Bango Stacey Pullen è partito per l’Europa suonando nei maggiori club della scena europea, come il Ministry of Sound di Londra e il Rex Club a Parigi. All’anno trascorso oltreoceano sono seguite nuove pubblicazioni con lo pseudonimo The Kosmic Messenger – poi raccolti in un unico full-lenght, The Collected Works of Kosmic Messenger (1997) – e altre per l’etichetta belga R&S, questa volta sotto il nome Silent Phase, come l’album The Teory Of (1995).
Mentre la maestria di Pullen come DJ veniva acclamata in maniera crescente, egli si impegnava nella produzione spesso usando pseudonimi e arrivando nel 1998 a lanciare la propria etichetta, la Blackflag Recordings; lo stesso anno è uscito l’EP Sweat, prodotto da Black Odyssey (aka Stacey Pullen).
Todayisthetomorrowyouwerepromisedyesterday viene pubblicato nel 2001, ed è un album in cui la musica techno si amalgama con generi molto diversi come il jazz, il funk e l’opera. Successivamente Pullen, impegnato con la sua etichetta e richiesto in tutto il mondo, non ha rilasciato alcuna produzione fino al 2010 (anno in cui pubblica Alive). Da lì in poi Pullen ha ripreso a pubblicare, sia collaborando con altri produttori che come solista fino all’ultima uscita del CD Mix Detroit Love, nel 2018.
Come uno dei nomi più richiesti al mondo Stacey Pullen ha proposto DJ-Set spesso anche molto vicini a vere e proprie performance, sempre coinvolgendo il pubblico che così ha potuto vivere un’esperienza completa, nei luoghi ed eventi più importanti della musica elettronica (Berghain, Fabric, Boiler Room, Music on Festival, Amnesia, Sonica Club, BPM Festival, Movement Electronic Music, The Basement…), senza mai frenare il suo spirito da innovatore. Pullen vanta una carriera in cui è stato in grado di espandere la techno senza dimenticarne l’anima profonda, riuscendo così a non essere costretto in un unico genere; partendo da una struttura rigorosamente techno, Pullen ha saputo attingere ad altri stili in una fusione che l’ha reso noto a livello internazionale. Da aspetti dance, house e garage fino alle sonorità tribali che abbracciano lati dell’hardcore e della deep house, i DJ set di Stacey Pullen sono quadri pieni di sfumature che creano figure indimenticabili e ogni volta diverse, ma che partono dalle stesse, salde radici.
[…] Per portare nuove idee a volte bisogna fare dei sacrifici. E Detroit ha sempre avuto una mentalità da piccola città dove è stato difficile per loro accettare il cambiamento. L’ho visto accadere in altre città, quindi so qual è il potenziale, ma la maggior parte delle persone qui non ne capiscono il potenziale. Pensano che sia sempre un complotto. Non posso dire che non lo sia, ma l’ho visto funzionare in altre città, in altri paesi. A volte è solo una pillola difficile da ingoiare, il cambiamento in generale.
Stacey Pullen per XLR8R