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Il ritorno live in Italia dei Massive Attack: cosa aspettarsi?

Il 13 luglio a Mantova assisteremo finalmente al ritorno in Italia dei Massive Attack, il collettivo triphop più importante al mondo. Ben trentasette anni di carriera, otto anni dall’ultima uscita discografica di inediti (Ritual Spirit, 2016) e quasi cinque anni dall’ultimo tour (risale al 2019 il tour per il ventunesimo anniversario del capolavoro Mezzanine, 1998). Cosa porta il gruppo di Bristol nel 2024, tra Maggio e Agosto, a tornare nelle scene con quattordici concerti annunciati in Europa?

Non si ha notizia al momento di alcuna uscita discografica. L’ultima produzione, l’EP Ritual Spirit, una magra raccolta di quattro canzoni, tutti featuring, niente di più di diciasette minuti di musica dopo cinque anni d’attesa dal precedente LP Heligoland, mostrava, nonostante queste premesse,  ottime intuizioni sonore, allontanando fieramente l’idea di una crisi artistica. Da lì il silenzio, se non il conseguente tour e progetti di remix (nel 2019 quello di Mezzanine con Mad Professor).

foto dell'ultimo tour in italia, padova 2019

Trent’anni iniziano ad essere tanti. C’è  chi decide di prendersi una pausa, chi continua imperterrito a produrre dischi, magari mancando quel graffio dei tempi migliori.

Con lo scioglimento nel 2021 dei Daft Punk molti non si sono sottratti a definire questo evento la fine di un’era: seppure pare esagerato, in qualche modo l’idea che due dei più influenti artisti della musica pop ed elettronica contemporanea, abbiano deciso di seppellire il proprio fortunato progetto, non può che rimarcare come il passare del tempo lasci degli innegabili segni. Forse chi ha definito il sound di oggi non è più in grado di poter definire quello di domani?

Ipotizziamo un’uscita dei Masssive Attack, magari tra un anno nel 2025, o in Autunno a fine tour: sarebbe un banco di prova interessante.  

Mezzanine, forse più di ogni altro album del collettivo di Bristol, aveva mostrato alle porte del 2000 come la contaminazione musicale potesse essere senza confini. Cos’era? un disco trip-hop? Un disco elettronico? Un disco quasi rock? Un disco di dub-reggae? Era cantato o era parlato?

I dischi che pongono tanti dubbi e domande sono sicuramente più interessanti di quelli che si adagiano su magre certezze.


Mezzanine, 1998

Personalmente solo Kid A (Radiohead, 2000) è stato un album, tra quelli più contemporanei come Mezzanine, capace di farmi riflettere in adolescenza su quanto si potesse alzare l’asticella nel proprio percorso creativo, ed accogliere suggestione da universi musicali prima ritenuti ostici e distanti.

La responsabilità di un sound così contaminato, a tratti innegabilmente innovativo, e costitutivamente con un occhio gettato senza sosta sul presente, pende in qualche modo per sempre su artisti come i Massive Attack.

Forse allora questo lungo silenzio ha un suo senso. Viene da dire che possiamo accettare altro silenzio, se questo eviterà un’uscita discografica dove si potrebbe rischiare di dare ai Massive Attack degli “attempati”. D’altra parte  il rischio ancora più grande è quello di rinchiudersi nel circolo dei tour celebrativi, ma non mi aspetto questo.

Ho avuto modo a settembre del 2022 ad assistere a un dj set di Daddy G a Firenze. Ha 65 anni, ma Grantley Marshall (nome all’anagrafe) è una sicurezza: ha ancora perfettamente idea di cosa accada nella musica oggi, nonché nel mondo, e tuttora i migliori suoni di kick che abbia mai sentito dal vivo.

Non so realmente cosa aspettarmi da questi Massive Attack a luglio, ma ripeto: forse tante domande sono sempre da preferire a poche trite e ritrite certezze.

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